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GEOGRAFIA - ASIA - COREA DEL NORD

PRESENTAZIONE

Stato dell'Asia orientale, la Corea del Nord confina a Nord con la Cina e per brevissimo tratto con la Russia, a Sud con la Corea del Sud; a Ovest è bagnata dal Mar Giallo e a Est dal Mar del Giappone. La superficie è di 122.762 kmq, gli abitanti, di origine mongola, sono 26.298.666 (2024) con una densità di 186 abitanti per kmq. La lingua nazionale è il coreano. Le religione professate sono il Buddhismo e il Confucianesimo, con minoranze animiste. In base alla Costituzione del dicembre del 1972, emendata più volte, la Corea del Nord, è una Repubblica socialista. L'Assemblea Suprema del Popolo - 687 membri eletti per 5 anni dalle liste uniche del Partito dei lavoratori (PLC) - esercita il potere legislativo e può nominare e revocare il Governo. Con un emendamento costituzionale, nel 1998 è stata abolita la carica di presidente e il defunto Kim Il Sung è stato proclamato presidente eterno. Al vertice dello Stato vi è la Commissione nazionale di difesa. L'unità monetaria è il won nordcoreano. La capitale è Pyeongyang (2.741.260 ab.).

IL TERRITORIO

La Corea del Nord presenta un territorio estremamente montuoso, soprattutto nelle regioni settentrionali ed occidentali, dove si trovano anche importanti formazioni vulcaniche. Le montagne digradano rapidamente verso Est, mentre verso Ovest scendono più dolcemente lasciando spazio verso la costa a fertili pianure. I fiumi principali sono lo Yalu e il Tuman, entrambi parzialmente navigabili, che sfociano rispettivamente nel Mar Giallo e nel Mar del Giappone. Nella zona orientale i corsi d'acqua sono brevi ed impetuosi, mentre più rilevanti sono quelli occidentali, tra i quali il principale è il Taedong. Le coste orientali sono sabbiose e compatte; il resto del litorale è frastagliato. Il clima è continentale e risente degli influssi oceanici. Ci sono inverni rigidi ed estati calde, durante le quali il monsone oceanico porta cospicue precipitazioni, soprattutto lungo le coste. La maggior parte del territorio è coperta da foreste.

Cartina della Corea del Nord e della Corea del Sud

Cartina della Corea del Nord e della Corea del Sud

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L'ECONOMIA

Il Paese ha raggiunto un notevole grado di industrializzazione, il più alto in Estremo Oriente dopo il Giappone, benché non si possa considerare una nazione ricca. I prodotti agricoli maggiormente coltivati sono il riso, il mais, le patate, la soia e i cereali in genere, mentre le colture industriali producono cotone, tabacco, lino e ginseng. Un buon livello tecnologico è stato raggiunto nell'agricoltura con l'introduzione della meccanizzazione e dei concimi chimici. La Corea del Nord è comunque deficitaria nel bilancio agricolo. Dal 1991, con il venir meno dell'appoggio dell'Urss, il PIL è costantemente diminuito e negli ultimi anni anche a causa delle violente inondazioni del 1996-97 e la siccità del 1998, il Paese è stato messo in ginocchio per la mancanza di raccolti. Secondo i dati delle organizzazioni umanitarie ci sono stati tra i 2 milioni e mezzo e i tre milioni di vittime. Nel 2005, vista la crescente domanda di prodotti agricoli inversamente proporzionale alla produttività dei raccolti, il Governo ha deciso di ridurre la razione di cereali pro capite. Le risorse minerarie costituiscono invece la vera ricchezza del Paese: carbone, magnesite, tungsteno, zinco, piombo, rame, oro e argento oltre a qualche giacimento petrolifero. Grazie a queste risorse naturali si sono sviluppate le industrie siderurgiche e, più recentemente, anche quelle meccaniche, soprattutto orientate verso la produzione di macchine agricole. Le comunicazioni con l'estero sono assicurate da una buona rete ferroviaria (5.214 km). Non altrettanto si può dire del sistema di comunicazione stradale che crea ritardi e disagi negli scambi interni: su 23.963 km solo 1.872 km sono asfaltati. Gli aeroporti principali sono quelli di Pyeongyang, Hamheung e Cheongjin; i porti quelli di Nampo, Weonsan, Heungnam e di Cheongjin

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CENNI STORICI

Anticamente la penisola coreana era abitata da tribù di lingua tungusa, emigrate dalla Siberia. Tra il X e l'VIII secolo a.C. si formarono diversi stati tribali, tra cui il più conosciuto era quello dell'Antico Choson, conquistati poi nel 108 a.C. dalla Cina, che fondò sul territorio diverse colonie. Successivamente la penisola si divise in tre regni rivali, Koguryo (che corrispondeva più o meno all'attuale Corea del Nord), Paekche e Silla. I tre Regni si trasformarono in Stati durante ulteriori guerre di conquista, che portarono all'organizzazione di sistemi militari ed amministrativi centralizzati. Tra il 660 e il 668 d.C. il Regno di Silla conquistò gli altri due Stati con l'aiuto della Cina. I sopravvissuti del Koguryo fuggirono nell'attuale Manciuria e si riorganizzarono per combattere di nuovo contro la Silla, inutilmente. Lo stato di Silla si trasformò in una Monarchia assoluta, che vide il proprio declino solo alla fine dell'VIII secolo, a causa delle rivolte contadine e dei conflitti con l'aristocrazia, che portarono all'abolizione del dispotismo reale. Il nuovo sistema è passato alla storia come il periodo dei Tardi Regni, in cui il Buddhismo zen fu la religione più popolare. Nel 918 Wang Kong fondò Songak (l'attuale Gaeseong nella Corea del Nord) e nel 936 cercò di unificare la penisola. Egli fu il fondatore della dinastia Koryo, da cui deriva il nome occidentale di Corea. Nel 1170 ci fu un colpo di stato organizzato dai militari: uno dei generali, Ch'oe Ch'ung-hon, regnò nell'ombra fino al 1258, senza usurpare comunque il trono in mano alla dinastia Koryo. Nel 1392 il maestro confuciano Yi Song-gye scalzò la sempre più debole dinastia e fondò la dinastia Choson (Yi) che durò fino al 1910. Nel 1494 egli fondò la città di Seoul e la trasformò nella capitale del Regno. Con l'approvazione della Cina, tale regno fu chiamato Choson e religione ufficiale divenne il Confucianesimo che sostituì il Buddhismo, considerato corrotto. Nel 1597, Toyotomi Hideyoshi, un capo militare giapponese, invase il Choson, con il pretesto di invadere la Cina: dopo un anno di aspri combattimenti con l'aiuto cinese i coreani riuscirono a respingere gli aggressori, ma il Paese era in rovina: palazzi bruciati, tesori distrutti, artigiani e studiosi deportati in Giappone. Nei secoli successivi molte furono le trasformazioni che attraversarono il Paese: dall'intensificarsi dei rapporti commerciali con l'Occidente, ad un maggiore pragmatismo religioso che prese il nome di silhak, alla conversione di molti esponenti aristocratici al Cattolicesimo. Il declino della dinastia Yi derivò a sua volta da fattori economici e religiosi: le carestie, l'incompatibilità tra Confucianesimo e Cristianesimo che portò all'uccisione di molti missionari stranieri, le pressioni del Giappone che voleva che la Corea si aprisse al commercio estero, osteggiate dalla Cina che temeva queste ingerenze. Nel 1860 lo studioso Ch'oe-u fondò una religione popolare detta Tonhak che combinava elementi di Confucianesimo e Cristianesimo a Sciamanesimo e Buddhismo. Il nuovo insegnamento fece rapidamente moltissimi adepti tra i contadini e alla fine dell'Ottocento era diventato un movimento politico, le cui azioni culminarono con la conquista della città di Chonju. Sia la Cina che il Giappone intervennero per disperdere i rivoltosi, ma questo creò a sua volta uno scontro armato tra le due potenze, che vide la vittoria del Giappone che occupò la Corea nel 1905. Nel 1910 ci fu l'annessione formale, che vide così la fine ufficiale della lunga dinastia Yi. Durante l'occupazione giapponese la Corea venne sfruttata per il rifornimento di alimenti e come fonte di manodopera a buon mercato: negli anni Trenta la zona settentrionale della penisola si sviluppò industrialmente per fornire materiale da guerra ai giapponesi che stavano estendendosi verso la Cina. Alla fine della seconda guerra mondiale, con la sconfitta del Giappone, venne divisa in due zone d'occupazione, separate geograficamente dal 38° parallelo: il Nord industriale passò sotto il controllo sovietico, mentre il Sud agricolo venne occupato dagli americani. Le due zone si costituivano presto in due Stati distinti: la Corea del Nord, una Repubblica popolare comunista, e la Corea del Sud, retta da un regime repubblicano autoritario e filo-occidentale. Nel giugno 1950 la Corea del Nord lanciò un'offensiva contro la Corea del Sud: le Nazioni Unite si riunirono per fermare l'invasione e il presidente americano Truman schierò l'esercito senza chiedere al Congresso la dichiarazione di guerra. Truman inviò una flotta nello stretto di Formosa per proteggere gli interessi statunitensi in quell'area e allo stesso tempo assistere il regime anticomunista di Chiang Kai Shek che si era stabilito sull'isola. Intanto la guerra prese una piega disastrosa per i sudcoreani e per l'esercito americano che, arrivato male armato, dovette retrocedere fino a Pusan. La manovra del generale Douglas Mac Arthur che sbarcò 160 km a Sud del 38° parallelo, ribaltò la situazione, riuscendo a dividere e sconfiggere le truppe nordcoreane. Il generale sottovalutò la minaccia della Cina di intervenire nel conflitto e continuò in un'offensiva chiamata "Home by Christmas" (Natale a casa): la Cina inviò 180 mila uomini e a metà dicembre le truppe statunitensi furono spinte a Sud del 38° parallelo. A fine dicembre del 1951 dopo un'ulteriore offensiva contro i sudcoreani, le antiche frontiere furono ristabilite. Il generale americano fu destituito da Truman (Flv). La guerra ebbe conseguenze disastrose per tutta la penisola: dopo un conflitto durato diciassette mesi il bilancio dei morti superò i quattro milioni. Nel 1953 con l'armistizio di Panmunjom venne ribadita la divisione territoriale del Paese sulla linea del 38° parallelo. Solamente nel 1991 l'ONU avrebbe però sancito l'esistenza di due diversi Stati nella penisola coreana e li avrebbe ammessi entrambi a far parte delle Nazioni Unite. E solo allora i due Stati avrebbero firmato un trattato di non aggressione e collaborazione che poneva virtualmente fine al conflitto. Fino a quella data la Corea del Nord utilizzò la strategia di limitare al massimo i contatti con l'esterno dedicando i maggiori sforzi ad acquisire una buona forza militare. Il Partito dei Lavoratori coreani è stato ininterrottamente al potere per cinquant'anni, dedicati prima di tutto alla ricostruzione di un Paese completamente sconvolto. Quando fu abbattuto il regime di Syngnam Rhee (1960) la Corea del Nord cercò di avvicinarsi alla nazione vicina, ma il processo si interruppe per l'arrivo dei militari al potere a Seoul. Nel 1972 venne approvata la nuova costituzione e Kim II-sung divenne presidente, mentre suo figlio ricoprì la carica di capo del Governo dal 1980. Nel 1984 la Corea del Nord portò a quella del Sud forti aiuti, dopo una grave inondazione e sempre nello stesso anno vennero autorizzate le prime imprese miste nei settori dell'edilizia, della tecnologia, del turismo. Nel corso del 1988, il Paese entrò in una fase di rettificazione ideologica, contraria alla "perestrojka (mp4)" di Gorbaciov (mp4). Il 1990 viene ricordato come l'anno dei maggiori sforzi verso una riunificazione delle due Coree. Come condizione la Corea del Nord ha sempre chiesto la firma di un trattato di pace con gli Stati Uniti e lo smantellamento delle basi militari nel territorio sudcoreano. Nel 1991 l'Unione Sovietica dimezzò la quota di petrolio e il regime cominciò ad avere difficoltà economiche. A metà del 1992 il Governo consegnò all'AIEA (l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica) un rapporto sulle installazioni nucleari del Paese compresa quella dei Yongbion. Nel febbraio successivo però la Corea del Nord negò alla AIEA il permesso di fare ispezioni nella centrale, dando inizio ad una grave crisi, poiché i sudcoreani accusarono i nordcoreani di possedere armi nucleari. I negoziati tra i due Paesi si interruppero. Alla morte di Kim Il Sung (1994) gli successe il figlio Kim Jong Il, che dopo una reggenza formale, alle dipendenze delle Forze Armate assunse ufficialmente la carica nel 1999. Nel 1995 intanto forti inondazioni colpirono la Corea del Nord colpendo cinque milioni di persone e provocando la perdita dei raccolti. Il Governo fu costretto a richiedere aiuti all'estero: il Giappone, da tempo alleato economico del Paese, inviò 300 mila tonnellate di riso e altre 150 arrivarono dalla Corea del Sud. Gli Stati Uniti decisero una revoca dell'embargo commerciale mentre il Governo fece sapere di non opporsi più alla presenza di truppe americane nella Corea del Sud. La scarsità di cibo si aggravò nel 1996 e in alcune zone la popolazione era allo stremo. Molti chiesero asilo a Sud, proprio mentre il Paese attraversava una nuova crisi politica. Alla fine del 1998 l'aiuto internazionale era ancora insufficiente, costringendo il Governo a predisporre misure di "economia di guerra". Nel settembre 1999, in seguito alla sospensione dei test missilistici da parte della Corea del Nord gli Usa allentarono ulteriormente le sanzioni economiche in atto dal 1953 contro il Paese. Nel giugno del 2000 a Pyeongyang si tenne uno "storico" summit tra i leader nordcoreano Kim Jong II e il presidente della Corea del Sud, Kim dae-jung. I due capi di Stato firmarono un accordo che articolò in diversi punti: riconciliazione, cooperazione economica e sociale, distensione, ricongiungimento delle famiglie separate dopo la guerra del 1950-53, promozione degli scambi culturali. Già nel luglio dello stesso anno i due Governi decisero di riaprire gli uffici di collegamento a Panmunjom, unico punto di passaggio, tra i due Stati, lungo la fascia smilitarizzata. Le due delegazioni tennero una comune celebrazione in occasione dell'anniversario, il 15 agosto 2000, della liberazione della Corea dall'occupazione giapponese. Il cambio di amministrazione alla Casa Bianca e le posizioni assunte dal nuovo presidente George Bush, che nel gennaio 2001 bloccò il negoziato sui missili nordcoreani, rischiarono di compromettere il processo di avvicinamento fra le due Coree e l'impegno della Corea del Nord a sospendere i test sui missili a lungo raggio. A maggio, il presidente di turno dell'UE, lo svedese Goran Persson si recò in visita in Corea del Nord per sostenere il fragile processo di riconciliazione con la Corea del Sud. Gli attentati dell'11 settembre contro le Torri gemelle e il Pentagono, nonché le aspre critiche di Pyeongyang per i bombardamenti anglo-americani contro l'Afghanistan inasprirono ulteriormente i rapporti tra USA e Corea del Nord, inserita quest'ultima da Bush nella lista dei cosiddetti "Stati canaglia". Nel giugno 2002 le due Coree intessero una battaglia navale nel Mar Giallo che portò alla morte di trenta marinai nordcoreani e di quattro sudcoreani. Se i rapporti tra le due Coree non sembravano distendersi, di stampo diverso si rivelarono essere quelli tra Corea del Nord e Giappone, con il presidente giapponese Koizumi in visita al presidente Kim Jong-il che gli porse ufficialmente le scuse del Paese per il rapimento e, in alcuni casi, l'uccisione di cittadini giapponesi negli anni Settanta e Ottanta. A livello internazionale però la Corea del Nord si pose in una posizione critica quando decise di ritirarsi dal trattato di non proliferazione nucleare (gennaio 2003), annunciando di voler incrementare la produzione di plutonio per la realizzazione di ordigni nucleari (luglio 2003). Nel febbraio 2005 la Corea del Nord annunciò di avere completato la produzione di armi nucleari da utilizzare in caso di difesa e nel giugno 2006 comunicò di voler effettuare un test nucleare con un missile a lunga gittata: molti gli Stati che protestarono ufficialmente.

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LE CITTÀ

Pyeongyang

(2.741.260 ab.). Capitale della Corea del Nord, centro culturale e industriale. La città, gravemente danneggiata dai bombardamenti aerei del 1950 e del 1951, è situata al centro di una regione agricola e mineraria (carbone), è sede di zuccherifici, cotonifici, industrie del rayon, elettriche, cementerie, acciaierie. Eretta nel 1122 a.C. fu proclamata capitale (437 d.C.) sotto la dinastia Koguryo (437 a.C.-688 d.C.), per poi decadere con le invasioni sudcoreane (secc. VII-VIII). Occupata dai Giapponesi (1592), tornò al Regno coreano sino alla nuova invasione nipponica (1910-45). Testimonianze dell'epoca Koguryo sono le rovine delle mura, delle porte e di templi.

Monumento alla donna coreana a Pyeongyang

Monumento alla donna coreana a Pyeongyang

Cheongjin

(582.480 ab.). Città della Corea del Nord e capoluogo della provincia del Hamgyeong Settentrionale (17.570 kmq; 2.060.725 ab.). Porto peschereccio e commerciale sul Mar del Giappone; industrie siderurgiche, chimiche, tessili, alimentari, del legno.

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